La Tomografia Elettrica su terreni è un’indagine non distruttiva che permette di rilevare la natura del terreno senza eseguire scavi.
La metodologia applicativa delle prove consiste nell’infissione di picchetti equidistanti, collegati ad un rilevatore che genera ed immette corrente. Misura la resistenza incontrata al passaggio di quest’ultima, permettendo di stabilire la natura del terreno sottostante e soprattutto la presenza di materiali diversi o cavità. Il risultato finale dell’elaborazione di questi dati è una vera sezione bidimensionale che rappresenta la distribuzione dei valori di resistività del terreno. Inoltre, l’uso della tomografia elettrica consente di individuare le profondità fondali e individuare la stratigrafia del sottosuolo, peraltro la presenza di cavità e di acqua.
I risultati di questa analisi sono poi rappresentati da diagrammi in 2D o 3D.
Applicazioni della Tomografia Elettrica su Terreni
Questa metodologia di indagine, data la sua grande versatilità e accuratezza di misura, la rende idonea a diversi campi applicativi. Di seguito ecco una lista:
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- Riscontrare la presenza di cavità sotterranee.
- In aree soggette a discarica è possibile visualizzare, in modo chiaro e rapido, la presenza di perdite nel substrato impermeabile d´isolamento.
- Indagini di dettaglio su aree di cava e giacimenti minerari.
- Individuare discontinuità litologiche, ovvero zone di fratturazione della roccia, zone di accumulo idrico e inoltre la circolazione degli stessi all´interno delle discontinuità.
- Caratterizzare la bonifica ambientale.
- In archeologia permette l’individuazione di manufatti e resti.
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